Domenica 2 settembre: il saluto delle Comunità a Suor Giuseppina

Difficile definirla “festa”, perché si trattava del saluto a una persona che si apprestava a partire per nuove destinazioni pastorali…

Eppure, il senso del ritrovo comunitario tenutosi all’oratorio di San Giacomo domenica 2 settembre nel tardo pomeriggio – un “aperitivo” per ringraziare suor Giuseppina Toninelli, dell’Istituto delle “Suore delle Poverelle”, destinata altrove a nuovi incarichi dalla sua Superiora generale –  è stato proprio questo: il calore di due parrocchie, San Giacomo e San Rocco, che pur dovendo “lasciare”, non senza una certa tristezza e malinconia, qualcuno che ha rappresentato un riferimento importante per l’ordinaria vita di fede dei due piccoli paesi negli ultimi anni, hanno voluto far prevalere il valore della riconoscenza, la gioia – nonostante tutto – per un nuovo cammino che incomincia.

Nella “cornice” del salone al piano terra dell’oratorio, allestita per l’occasione con semplici ma graziosi addobbi, si sono date ritrovo parecchie persone; una folta “rappresentanza”, indicativa delle diverse anime delle due comunità (dai più piccoli, ai giovani, alle famiglie, agli anziani), tutte presenti per esprimere a “suor Giusy” una viva gratitudine per quanto ricevuto e per ciò che ha seminato, e per farle sentire tutto il sostegno e l’accompagnamento in vista del nuovo itinerario che l’attende .

Ai coinvolgenti e trainanti canti religiosi eseguiti da voci e strumenti dei due cori parrocchiali uniti, si sono alternate sentite parole di ringraziamento, la consegna di alcuni doni e la proiezione di un video che ripercorreva per immagini una carrellata di attimi fra i più significativi dell’esperienza di consacrazione e di “servizio” quotidiano di suor Giuseppina; non è mancata infine l’opportunità di intrattenersi piacevolmente in chiacchiere e conversazioni, fra un assaggio e l’altro delle prelibate pietanze – dolci e salate – preparate da mamme, nonne e volontarie, oltre che la possibilità di un saluto personale a suor Giusy, che – visibilmente commossa e grata a sua volta – ha potuto così portare con sé un patrimonio di volti e di abbraccia che nel segno di un'”amicizia nella fede” che continua, potrà portare nel cuore anche nella nuova avventura che la attende.