Pastorale Famiglie

  • 8 dicembre: Festa della Famiglia a San Giacomo

    Cari Amici, finalmente quest’anno avremo nuovamente la possibilità di ritrovarci insieme per uno degli appuntamenti più cari alla nostra Comunità: la Festa della Famiglia nel giorno della Festa dell’Immacolata, l’8 dicembre. E’ importante segnalare la propria partecipazione entro il 4 dicembre. In allegato il volantino con tutte le informazioni. Vi aspettiamo! Festa della famiglia SG…

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  • 8 Dicembre: la “Festa della Famiglia” 2016

    Giovedì 8 dicembre 2016 nella parrocchia di San Giacomo è stata celebrata come da tradizione la “Festa della Famiglia”. La giornata è cominciata nel segno di Maria, con la partecipazione alla Messa dell’Immacolata Concezione, cui ha fatto seguito il consueto ritrovo presso il salone al piano terra dell’Oratorio per il pranzo conviviale, nel corso del quale don Roberto ha…

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  • Pellegrinaggio a Roma 12 e 13 aprile

    La nostra Unità Pastorale promuove un Pellegrinaggio a Roma in occasione del Giubileo della Misericordia per le giornate di martedì 12 e mercoledì 13 aprile. Vedi il volantino e segnala la tua presenza! Pellegrinaggio Roma

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  • Festa della Famiglia a San Giacomo: una bella giornata di condivisione

    Martedì 8 dicembre la comunità di San Giacomo ha celebrato, come tradizione, la Festa della Famiglia. Sono stati un centinaio i presenti al consueto pranzo comunitario, come sempre magistralmente preparato dagli storici cuochi Enzo Becchi e Nello Artoni. Al termine del pasto Don Roberto ha voluto ricordare le coppie che festeggiavano anniversari di matrimonio, ma…

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“I FIGLI, DONO E RESPONSABILITà”: LE FAMIGLIE DI SAN GIACOMO E SAN ROCCO RIFLETTONO SULLE PAROLE DEL VESCOVO

È dalla fine dello scorso anno che il gruppo famiglie dell’unità pastorale di San Giacomo e San Rocco ha scelto, come punto di partenza per la riflessione – in sintonia e in accordo col parroco don Roberto Gialdini e con i diaconi permanenti Paolo Manfredini e Paolo Prati – l’intervento «I figli: dono e responsabilità», del vescovo Massimo, quale momento di condivisione e di comune confronto.

Si tratta per la precisione dell’omelia che monsignor Camisasca ha pronunciato nella solennità di San Prospero, patrono di Reggio Emilia, il 24 novembre 2014. L’incisività, il valore di attualità, la profondità di quella meditazione, che per tradizione diviene sempre anche un Discorso alla Città – e quindi non solamente alla comunità ecclesiale, ma a tutta la società civile – ha spinto i responsabili del gruppo famiglie ad ‘adottare’ questo testo, per affrontarne più da vicino i capitoli ed i vari punti nel corso di una serie di incontri, e per meditare a fondo sulla ricchezza delle parole in essa contenute.

Sarebbero tanti i passaggi di questo intervento che meriterebbero d’essere menzionati e analizzati singolarmente: basti pensare che vi si prendono in esame tanto argomenti controversi e complessi, tuttora dibattuti dall’opinione pubblica – la teoria del «gender» e la fecondazione eterologa –, quanto aspetti che sondano da vicino il mistero ineffabile della vita e il senso dell’esistenza dell’uomo, dal significato delle radici, del ‘generare’, dell’educare, del dono (inclusa l’esperienza di maternità e paternità vissuta attraverso l’adozione e l’affido!), alla testimonianza luminosa di Chiara Corbella Petrillo, giovane mamma e sposa meno che trentenne, morta in odore di santità nel 2012.

Possa bastare questo passo del paragrafo intitolato «Ripartire dalla coscienza di essere figli», per richiamare la bellezza di quest’omelia; un invito per tutti noi a leggerla e rileggerla, per non dimenticare il ruolo insostituibile dell’unione di un uomo e una donna costituita in famiglia: “Come possiamo allora riprendere questo aspetto elementare della famiglia (cioè il figlio come dono) senza smarrirci nella falsa strada del diritto degli adulti? Dobbiamo ripartire dalla condizione di figli, da questo vincolo di dipendenza che è una delle radici più profonde della condizione umana. Tutti noi siamo figli, tutti i bambini sono figli. Il figlio rimanda, esige i suoi genitori e la sua genealogia. (…) Il figlio più difficilmente costruirà la propria identità quando non può vivere, attraverso la sua condizione di figlio, in stretta relazione con chi l’ha generato. Il diritto del bambino-figlio ad avere una famiglia è un diritto, dunque, di identità”.